Michael St.Pierre • Gesine Hofinger •
Cornelius Buerschaper •
Robert Simon • Ivan Daroui
2013
Molti professionisti in ambiente sanitario concordano sull’importanza delle cosiddette competenze non-tecniche, riassunte in questo volume con il termine di “fattori umani”. Anche in Italia, la consapevolezza del ruolo essenziale svolto dai fattori umani, dalle dinamiche di gruppo o dall’organizzazione stessa del sistema sanitario è aumentata negli ultimi decenni. Ciononostante, le professioni sanitarie e quella medica in particolare sono ancora considerate da molti una forma di lavoro artigianale, nella quale l’elemento decisivo per il successo delle prestazioni erogate dipende soprattutto dalle qualità dei singoli operatori. Con questa visione, l’aspetto individuale diventa ancor più rilevante negli ambienti ad alto rischio, come in anestesia-rianimazione o in medicina d’urgenza. Infatti, il posto riservato nel corso degli studi al “saper essere” e “saper comunicare e lavorare insieme” non è certamente ancora all’altezza dell’importanza dell’argomento e arriva comunque sempre dopo l’acquisizione delle competenze tecnico-scientifiche, spesso su base volontaria o dopo il conseguimento del titolo di studio.